recensione - La figlia della Morte - Triskell edizioni -

 










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Quest'oggi vi parlo di un romanzo esplosivo a tutti gli effetti che mi ha intrigato e non poco:


LA FIGLIA DELLA MORTE

di

Lexi C. Foss



https://alitgrazia.blogspot.com/2022/05/recensione-la-figlia-della-morte.html

















Opera: la figlia della morte –

Autore: Lexi C. Foss

Genere: Romance Contemporaneo, Paranormal Romance

Lunghezza: 310 pagine

Target: Young/dult

editore: Triskell




 

scheda libro


COLLANA ROMANCE

 

Titolo: La figlia della morte

Titolo originale: Daughter of death

Serie: Dark Provenance #1

Autrice: Lexi C. Foss

Traduttrice: Chiara Fazzi

ISBN EBOOK: 979-12-207-0142-6

ISBN CARTACEO: 979-12-207-0144-0

 



 

 

Claim:

Se state cercando un’eroina forte e indipendente che sembra caduta dal cielo la troverete in Evangeline, se aggiungete anche un protagonista sexy con un tocco di oscurità avrete una coppia che fa scintille.

Un avvincente paranormal romance dai toni dark che si intreccia a una storia d’amore intensa e conclusiva!

 




Trama:

Un cadavere.

Una figlia scomparsa.

Una lama d’argento.

Tutti gli indizi conducono a una sola persona:

Evangeline, un’assassina a riposo, che non vuole avere più niente a che fare con gli inferi. Ma per ordine di un Lord Diabolico, è costretta a tornare all’uomo e alla vita che si era lasciata alle spalle.

Ha solo sette giorni per dimostrare la sua innocenza.

Chiunque l’abbia incastrata, sta per morire...

 

*Questa è una storia d’amore paranormale autoconclusiva, con un Lieto Fine ed elementi cupi/violenti.

 

 

 



Note/Disclaimer:

numerose scene di combattimento e morte. Riferimento a prostituzione e violenza sessuale, non grafica.

 

Prezzo Ebook: € 4,99

Prezzo cartaceo: € 15,00

 



 

Biografia Autrice:

L’autrice bestseller di USA Today, Lexi C. Foss ama giocare con mondi oscuri, specialmente con quelli che mordono. Vive nella Carolina del Nord con suo marito e i suoi bambini pelosi. Quando non scrive, è impegnata a spuntare località dalla sua lista viaggi, o a inseguire eclissi in giro per il mondo. È bizzarra, consuma troppo caffè e adora nuotare.

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ESTRATTI

 

«Eve, ho bisogno che mi aiuti con un cadavere. Di nuovo.»

Lanciai un’occhiata all’orologio e mi accigliai. «Sono appena le nove.»

«Già, il mio appuntamento è finito prima di quanto mi aspettassi.»

Chiaro.

Maledizione.

Non avrei potuto chiudere il bar per almeno un’altra ora. Lo sceriffo Montgomery era soltanto al secondo dei suoi soliti quattro drink. Billy non era ancora svenuto, e Betsy era appena arrivata insieme alla sua inutile parodia di marito.

Tutto indicava che sarebbe stato un tipico giovedì sera al Violet’s Bar, inclusa la chiamata appena ricevuta dalla mia migliore amica.

Spinsi un bicchiere d’acqua verso Rosie, che sembrava sul punto di cadere giù dallo sgabello, continuando a tenere il cellulare in equilibrio tra orecchio e spalla.

«Sarò a casa verso le undici.»

«Argh, davvero? Ma ha cominciato a puzzare,» piagnucolò Gwen. «E a colare su tutto il tappeto.»

«Tappeto? Quale tappeto?» E perché diavolo ci aveva avvolto dentro un cadavere, quando tenevo i teli di plastica in garage apposta? Non era la prima volta che un suo appuntamento finiva male.

 







Demoni.

Almeno tre.

Dilatai le narici. Un umano non sarebbe mai riuscito a sentire il loro odore, né a notare il sottile cambiamento avvenuto nell’aria, ma io sì.

Appoggiai il drink di Betsy sul bancone con più forza del necessario e mi concentrai sulla porta.

Quegli impostori inumani avevano scelto il bar sbagliato in cui venire a giocare quella notte, e stavano per ricevere una lezione fatale.

Tre.

Due.

Ding.

Lo sceriffo Montgomery si lanciò un’occhiata oltre la spalla e sorrise, come molti altri dei presenti, ma l’uomo che aveva fatto il suo ingresso non ricambiò quell’usanza tipica del Sud. Non degnò gli avventori di uno sguardo. Ma puntò gli occhi su di me e solo su di me.

Cazzo.

Non si trattava di un demone, ma di qualcosa di molto peggio.

Il peccato, vestito di nero dalla testa ai piedi.

E dannazione, se era bello. Lo era sempre.



 

«Gin con ghiaccio,» la sua profonda voce baritonale evocò un diluvio di ricordi e sensazioni indesiderati, che si concentrarono tutti tra le mie cosce. Conoscevo quel corpo molto bene, ogni suo snello e muscoloso centimetro, e ricordavo ciò che era capace di fare. Dolore e piacere.

La piccola sala si era fatta silenziosa, come sempre all’arrivo di uno sconosciuto. Quello era il bar del paese… non erano abituati agli estranei. E Xai aveva senz’altro l’aria di un forestiero, nel suo completo confezionato a mano. I capelli neri arruffati, gli occhi dello stesso colore, e la pelle baciata dal sole lo bollavano senz’ombra di dubbio come estraneo. Ma erano il suo accento e la sua gestualità a distinguerlo davvero. Spiccava sempre, ovunque andasse.




«Che sta succedendo?» domandai, sentendomi travolgere dalla confusione e dallo shock. Zeb aveva in mano una delle mie lame originali. Era antica, con le mie iniziali incise nell’angolo, e il metallo non era ossidato. Notai che il Lord aveva il palmo ricoperto di irritazioni rossastre; ma anche se la sua pelle reagiva all’impugnatura arricchita d’argento, lui teneva il coltello come un utensile da cucina.

«Dove lo hai trovato?» domandai, incuriosita.

Xai si mosse per prendere posto accanto a Zeb. Aveva servito il Lord Diabolico in qualità di suo braccio destro fin dal giorno in cui ero Caduta, il che significava che erano entrambi molto vecchi. Entrambi mi fissarono con un’espressione imperscrutabile che mi fece accapponare la pelle. Presi il fatto che lo yatch fosse ancora all’attracco come un segno positivo, tuttavia mi sentivo a disagio per la loro dimostrazione di solidarietà. Come sempre.

«È stato ritrovato vicino a un cumulo di cenere,» spiegò Xai, in tono basso e uniforme. Ovvero, avevano rinvenuto il mio pugnale vicino al cadavere di un demone. Era l’effetto dell’argento: quando veniva conficcato nel cuore di un essere demoniaco, lo inceneriva dall’interno. Come faceva un forno crematorio con gli umani, solo senza seccature. Le scene del crimine infernali erano sempre le più facili da ripulire.

«D’accordo,» avevano trovato il mio coltello su una scena sospetta. «Allora, chi devo uccidere?»

Perché doveva essere quello il punto. Avuto un nome, avrei potuto dimostrare che sbagliavano e andarmene per la mia strada.

I due uomini continuavano a studiarmi in modo inquietante. Fu Xai a spezzare il silenzio: «Il sangue sul coltello appartiene a Kalida.»

Mi si fermò il cuore.

O magari no, forse non sarei riuscita ad andarmene per la mia strada.

Perché non si trattava di un nome qualunque. Apparteneva all’unica figlia di Zeb.

Oh, merda

 

 

 

 

Recensione

by

Grazia

 

Scritto al passato in prima persona, già dalla trama ho capito che questa autrice sa il fatto suo. Ho iniziato a leggere e, subito, dall’incipit sono stata catapultata in un mondo immaginifico e al contempo pieno di quei sentimenti umani che rende la lettura più che piacevole. Lo stile colloquiale poi dell’autrice fa sì che tutto scorra come un fiume in piena nella nostra mente.
L’intreccio è quasi tutto focalizzato sul rapporto conflittuale dei due protagonisti: Xai ed Evangeline, oltre all’indagine demoniaca per la morte di Kalida, unica figlia di Zeb di cui Evangeline è accusata. I due si amano e poi si odiano e poi si amano di nuovo.

Inoltre, c’è da aggiungere, che in alcuni passaggi si evince il senso di giustizia e sul rapporto tra Evangeline e Xai, fatto di amore e odio e lo spirito di giustizia e rivincita nell’animo di Evangeline la quale vuole a tutti costi dimostrare la sua innocenza dall’accusa di omicidio. Tuttavia, lo scopo principale è quello di eliminare la peggior specie di criminali e salvare la Terra.

La storia dei due protagonisti, Evangeline e Xai colpisce come un pugno allo stomaco è fa centro. Ti lascia senza un attimo di respiro, vuoi anche per il susseguirsi di colpi di scena, di azioni violente che non mancano di certo.

Ci sono sì alcuni termini che si ripetono, ma non inficiano affatto la storia.

Il tutto attorniato con molti personaggi secondari ma efficienti nel proseguo della vicenda. Angeli caduti, “non mancano mai in queste storie”, angeli oscuri, demoni, e molti altri personaggi, che a dire il vero, alcuni sono stati una vera scoperta e che possiamo trovare nel glossario e nel dizionario all’interno del libro, come

l’Incubo, un infernale dio del sesso, che può essere letale per i mortali; almeno gli esseri umani muoiono felici. Abbiamo poi la conflittualità tra una profezia e una maledizione, le porte dell’inferno si stanno per spalancare e i demoni stanno per invadere la Terra, con tutto ciò che ne conseguirà.  La Morte, le pestilenze e la devastazione incombono sugli esseri umani, tramite il preavviso di una terribile e imminente guerra che potrebbe segnare l’estinzione della razza umana.
Posso dire con certezza, che gli aspetti di una storia fantasy coinvolgente ci sono tutti, in più, in questo libro troviamo passaggi spassosi e di sesso...
I personaggi, per come sono delineati a livello psicofisico sembrano i nostri vicini di casa, con la differenza che i primi fanno fiamme e fuoco, incendiano gli animi, soprattutto i due protagonisti, Evangeline e Xai, due esseri immortali che sbagliano per rialzarsi più forti di prima. Percuotono i loro sentimenti, i loro cuori in tutte le maniere. Si allontanano e si avvicinano; si amano e, anche se Xai è un personaggio affascinante con lo sguardo che ti magnetizza, Evangeline sa della sua natura pericolosa, ma non riesce a stargli lontano.

Non riesce a dire ‘basta’, non riesce a mandarlo via, lo perdona scudandolo ogni volta delle sue azioni dettate dal cinismo, dal puro egoismo o forse perché davanti a Evangeline si sente fragile, lei probabilmente sa che una parte di Xai la ama. Questa, se vogliamo passione morbosa, mi riporta in un certo qual modo al comportamento delle vittime di femminicidio, le quali malgrado siano maltrattate, vessate e picchiate brutalmente, non riescono a lasciare il proprio carnefice.
E a questo punto che, leggendo tra le righe, ho realizzato l’abilità dell’autrice.

Questo libro non è solo fantasia, sesso e rock and roll, ma c’è tanta di quell’umanità che alla fine lascia perplessi, perché dentro l’animo della protagonista, nonostante tutto, nonostante le delusioni, i dispiaceri, non perde mai la speranza, che in qualche angolo sperduto e soprattutto nell’angolo più nascosto del cuore di Xai, l’amore esista, perché lei, in fondo, non è solo una macchina spietata da guerra che semina vittime e lascia cadaveri al suo passaggio, lei non è solo... la figlia della Morte.

Consigliato agli amanti del genere

 


Nota dell’Autrice

 

Caro/a lettore/lettrice,

La Figlia della Morte è una storia d’amore paranormale autoconclusiva, con elementi cupi, demoni, angeli, un sadico maschio alfa, sangue e un sacco di cadaveri. Che posso dire? Eve ama i suoi coltelli, e Xai adora guardarla giocare.

Grazie per leggere questo libro! Mi auguro che Eve ti piaccia

Ciao,

- Lexi

 

 

 

Auguro a tutti

 

BUONA LETTURA

 

 



ALLA PROSSIMA

 

e...

 



 


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